Crisi nel Mar Rosso: un anno di tensioni, costi alle stelle e nuove rotte commerciali
2024-11-22
A distanza di un anno dall’inizio delle ostilità nello Stretto di Bab-el-Mandeb, il conflitto scatenato dagli Houthi ha profondamente cambiato il panorama delle rotte commerciali globali. L’attacco iniziale era stato motivato dal sostegno alla causa palestinese, culminando nel sequestro della nave Galaxy Leader il 19 novembre 2023, un episodio emblematico che ha avuto ripercussioni su tutto il traffico marittimo attraverso il Mar Rosso e il canale di Suez.
Le compagnie di navigazione hanno dovuto adattarsi a questa crisi. Molti vettori hanno scelto di bypassare il canale di Suez, optando per la rotta del Capo di Buona Speranza, nonostante i maggiori costi operativi e tempi di transito più lunghi. Tuttavia, alcune compagnie, come CMA CGM, hanno mantenuto operazioni limitate attraverso il Mar Rosso, grazie a specifici accordi e all’uso di servizi selettivi per rotte strategiche, come quelle verso il Libano.
La crisi ha avuto un impatto significativo anche sui costi del trasporto container. Le tariffe sulle rotte dalla Cina verso Europa e Nord America sono aumentate drasticamente. Ad esempio, i costi della Shanghai-Genova sono cresciuti del 204%, passando da 1.373 a 4.400 dollari per container, mentre la Shanghai-Rotterdam ha registrato un incremento del 230%. Anche sulle tratte verso gli Stati Uniti, i prezzi sono saliti del 100% o più. Questi aumenti riflettono sia le sfide legate alla crisi sia le fluttuazioni economiche globali.
Nel frattempo, emergono accuse secondo cui alcune compagnie pagherebbero pedaggi non ufficiali agli Houthi per attraversare il Mar Rosso, con introiti stimati in 2 miliardi di dollari nell’ultimo anno. Sebbene tali affermazioni siano state respinte dalla milizia, se confermate, suggeriscono un interesse da parte degli Houthi a prolungare la crisi per massimizzare i guadagni.
La situazione attuale rappresenta una nuova normalità per il settore, con i global carrier che stanno riorganizzando le loro alleanze e pianificando nuove strategie operative. Tuttavia, le tensioni geopolitiche e la persistenza della crisi continuano a rappresentare una sfida per il commercio globale e per la stabilità delle catene di approvvigionamento.
L'articolo è tratto da Supply Chain Italy, pubblicato il 21 novembre 2024. Puoi leggerlo integralmente qui.