Le compagnie riorganizzano le flotte per le nuove tasse portuali negli USA

2025-09-10
Come funzionano le nuove tariffe
Il regime è progressivo e si svilupperà fino al 2028. In particolare:
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Navi di proprietà o controllo cinese: tariffa iniziale di 50 USD per tonnellata netta al primo scalo per viaggio, con un incremento annuale di 30 USD fino a un massimo di 140 USD/tonnellata. La tassa si applicherà fino a cinque volte l’anno per nave.
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Navi costruite in Cina ma gestite da armatori stranieri: pagheranno 18 USD per tonnellata netta o 120 USD per container (si applica il maggiore dei due importi), che saliranno rispettivamente a 33 USD/tonnellata o 250 USD per container entro aprile 2028.
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Sono previste esenzioni per le unità di piccola dimensione, per il trasporto marittimo a corto raggio e per le navi che arrivano vuote con l’obiettivo di caricare esportazioni in bulk, come carbone o grano.
Per comprendere l’impatto, basti pensare che un container ship da 10.000 TEU, con una stazza netta di circa 70.000 tonnellate, potrebbe accumulare costi extra tra 3,5 e 9,8 milioni di dollari in un arco di tre anni.
Le reazioni delle compagnie
Le principali compagnie di navigazione si stanno già muovendo per adattarsi.
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CMA CGM prevede di impiegare sulle rotte statunitensi solo navi costruite fuori dai cantieri cinesi. Con meno della metà della sua flotta legata alla Cina, il gruppo ritiene di poter affrontare la transizione senza impatti rilevanti.
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Maersk si trova in una situazione ancora più favorevole: solo il 10% della sua flotta è coinvolta e l’armatore ha già deciso di dirottare le unità cinesi su mercati alternativi.
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Zim, invece, è la più esposta: oltre la metà dei suoi scali negli USA riguarda navi costruite in Cina, molte delle quali prese a noleggio a lungo termine. Poiché quasi metà della capacità totale della compagnia è concentrata sulla rotta Asia–Nord America, la vulnerabilità alle nuove tasse è particolarmente elevata.
Un contesto in cambiamento
Un elemento che potrebbe attenuare l’impatto delle misure è la riduzione del traffico container tra Cina e Stati Uniti. Negli ultimi mesi sono già stati sospesi almeno sei servizi settimanali, pari a una perdita potenziale di oltre 1,3 milioni di container da 40 piedi all’anno.
Conclusione
Le nuove tariffe rappresentano un cambio di scenario significativo per il trasporto marittimo internazionale. Le compagnie con una flotta diversificata e meno dipendente dalla cantieristica cinese riescono a riorganizzarsi più facilmente, mentre quelle più legate al traffico Asia–USA dovranno affrontare sfide economiche molto più pesanti.
Fonte: TrasportoEuropa